Le autorità dello Stato in questi mesi, con la falsa motivazione di una pandemia, mai, tra l’altro dichiarata, sono andate oltre i limiti del buon Governo e dei loro doveri istituzionali, imponendo una serie di limitazioni alle più fondamentali libertà costituzionali, fino a sopprimere completamente il DIRITTO AL LAVORO, garantito dall’art. 1. L’Italia è una Repubblica Democratica fondata sul LAVORO. 

Vogliamo fare presente che i primi 12 articoli sono i principi Fondamentali della nostra Costituzione, e non possono essere modificati neanche con un procedimento di revisione della Costituzione stessa, tanto meno possono farlo delle Leggi dello Stato come i Decreti Legge o meri atti amministrativi come i DPCM. Ricordiamo che l’art, 54 della Costituzione cita: 

“Tutti i cittadini hanno il dovere di essere fedeli alla Repubblica e di osservarne la Costituzione e le leggi.
I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore, prestando giuramento nei casi stabiliti dalla legge.”

Nel nostro ordinamento giuridico esiste il Criterio della gerarchia delle Fonti. In base a tale criterio esiste una gerarchia delle Leggi. 1 Costituzione 2) Leggi, 3 Atti amministrativi DPCM.
Ogni legge superiore prevale su quelle inferiori, e questo significa che una legge inferiore in contrasto con la legge superiore, deve considerarsi invalida e va eliminata.
Per i motivi suddetti ci appelliamo al diritto della DISOBBEDIENZA CIVILE come rifiuto di obbedire a una legge senza ricorrere alla violenza, e promuoviamo
l’OBBEDIENZA CIVILE alla Costituzione.
Il nostro obiettivo non è quello di far crollare lo Stato, al contrario il nostro fine è quello di renderlo migliore spingendolo a correggere queste Leggi che si sono rivelate totalmente sbagliate, e senza alcuna motivazione sanitaria e scientifica provata.
Al contrario esistono documenti di illustri scienziati che provano, non solo l’inconsistenza di tali provvedimenti, ma persino la pericolosità per la salute fisica e psicologica dei cittadini ai quali vengono imposti, oltre all’immenso danno economico per il Paese. 

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